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La Namibia è spettacolare terra di deserti e di contrasti, dove davvero si riesce a sentire il suono del “silenzio”.
E’ il silenzio che udiamo quando visitiamo ogni regione della Namibia: il silenzio con cui il sole sorge al mattino infuocando di rosso il Deserto del Kalahari punteggiato da springbok, sciacalli e struzzi; è il silenzio che ci avvolge quando siamo sulla sommità delle alte dune del desolato Deserto del Namib; il silenzio che risuona tra le millenarie gole del Fish River Canyon, possente spettacolo della forza della natura; o che ci avvolge quando attraversiamo gli altopiani centrali; è il silenzio che accompagna il tramonto quando il sole scompare oltre l’orizzonte delle spaziose e secche praterie o il silenzio che ci circonda la sera quando ceniamo sotto il manto stellato della Via Lattea nel Kaokoveld, l’ultima grande regione selvaggia dell’Africa. E’ oggi lo stesso silenzio dal quale secoli fa nacquero le famose leggende dei San, i più antichi abitanti della Namibia.
La stessa natura di questo Paese sembra vivere in armonia con il silenzio: le orme di orici, elefanti e giraffe sulla sabbia dei deserti; le nebbie della Skeleton Coast, che si alzano quando l’elevata temperatura del deserto viene a contatto con le fredde acque dell’oceano; il silenzio rotto dal nitrito dei cavalli selvaggi del Garub; o che risuona nella vasta e arida depressione dell’ Etosha National Park quando leoni e predatori si apprestano alla caccia notturna.
La Namibia Sembra una terra nata per stupire ed impressionare, dove si percepisce il senso della vastità e dell’infinito; è un viaggio per lo spirito che si sveglia ogni giorno davanti a paesaggi sconfinati. L’animo resta incredulo ed impallidisce alla vista di una natura possente pur nelle sue sfumature più delicate, come l’improvvisa fioritura gialla dei kokerboom (albero faretra) che si staglia contro il blu del cielo; o la dolcezza delle grandi colonie di otarie dalla pelliccia che sulla Skeleton Coast si prendono cura dei loro cuccioli; o i gruppi di orici, zebre e kudu che corrono liberi verso la lontana linea dell’orizzonte; o quando dopo aver viaggiato per ore senza aver incontrato nessuno scorgiamo libero un leone del deserto, simbolo della vita che riesce ad affermarsi anche nelle condizioni più ostili.
La Namibia è un vastissimo territorio semi desertico, che deve il suo nome al deserto del Namib, considerato il deserto più antico del pianeta. La Namibia è uno dei paesi più sorprendenti dell’Africa Australe, perché l’asprezza del suo territorio, nel corso di milioni di anni, ha costretto flora e fauna a mettere in atto incredibili strategie di sopravvivenza. Viaggiando per il Paese, oltre a scoprire le diversità del territorio, si viene ogni giorno in contatto con la mirabile e ricca mescolanza di gruppi etnici e tribali, e si possono trascorrere ore ad ascoltare le tradizioni degli Himba nel nord, o le leggende degli antichi San, o le storie degli Herero nell’est, o la musica dei Nama nel centro-sud.
La geografia della Namibia è caratterizzata da un vasti altopiani centrali che attraversano il paese da nord a sud e su cui domina la capitale, Windhoek, colorata mescolanza di palazzi coloniali tedeschi ed edifici postmoderni.
La Namibia affascina per il senso di libertà dato dagli orizzonti sconfinati, per il silenzio del deserto, per la qualità della luce e dei colori e per la fauna selvaggia. Sconfinati paesaggi desertici possono essere ammirati nel Namib Desert, il “deserto che vive”, dove gli animali che in genere popolano le savane hanno qui imparato a sopravvivere nelle condizioni più estreme, elefanti, giraffe e leoni del deserto oltre alle più piccole creature delle sabbie; o nel Deserto del Kalahari dove le rosse dune sono punteggiate da acacie e dove vivono in libertà grandi gruppi di struzzi, orici, impala e springbok. Nel Nord invece da visitare il Parco Nazionale Etosha, un “paradiso africano” per la diversità della sua fauna, e il Kaudom Game Park.
Per gli amanti di angoli più emozionanti da non perdere il Fish River Canyon nel sud con i suoi magici colori e meravigliosi tramonti. Menzione a parte meritano le aree più sconfinate: il Bushmanland dove enormi alberi di baobab si alternano a pozze popolate da pellicani e fenicotteri rosa e dove incontrare gli antichi San; il Damaraland con i vasti spazi aridi e montuosi, con le antiche pitture rupestri e le incisioni sulla roccia di Twyfelfontein e la Foresta Pietrificata; la selvaggia striscia del Caprivi ed il Kaokoland popolato dagli elefanti del deserto, rinoceronti neri ed abitato dagli Himba.
La Namibia è terra di emozioni e contrasti, dopo aver visitato i deserti, al di là delle nebbie si apre la lunga costa: al centro–nord, fino all’Angola, c’è la Skeleton Coast, cimitero di antiche navi e famosa per la grande colonia di otarie del Capo a Cape Cross; invece tra il Deserto del Namib e la zona diamantifera, sono da visitare Luderitz dove a Diaz Point il navigatore portoghese che per primo scoprì questa terra pose una Croce nel 1488; Kolmanskop, la prima città diamantifera, oggi fantasma sommersa delle sabbie e i famosi cavalli selvaggi del Garub.
E’ un Paese allegro ed accogliente, ricco di cose da vedere ed emozioni da vivere; spazi, silenzi, suoni e colori che restano impressi nell’animo; spettacolari contrasti della natura; una libertà che si sente nello spirito così come la si vive viaggiando per questa terra dove il cielo si fonde all’infinito con l’orizzonte e dove la natura detta inesorabile le sue leggi millenarie.
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Documenti/formalità d’ingresso - Passaporto valido almeno 6 mesi dalla data d’ingresso. Sono necessarie almeno 2 pagine contigue libere per l’affissione del visto per turismo, che sarà rilasciato all’ingresso nel Paese, pena l’arresto e l’immediato rimpatrio.
Vaccinazioni - Non è richiesta alcuna vaccinazione. E’ comunque consigliata la profilassi antimalarica per le zone di safari e l’utilizzo dei repellenti specifici normalmente in commercio. Si precisa che l’assunzione della profilassi non garantisce la totale immunità. L’incubazione va dai 10 ai 40 giorni. Ai primi sintomi di febbre rivolgersi immediatamente al medico precisando che si è stati in una zona malarica.
Fuso orario - Come in Italia durante l’ora solare. Un’ora in meno durante quella legale.
Lingua - In Namibia la lingua ufficiale è l’inglese; sono largamente parlati anche l’afrikaans ed il tedesco, oltre, naturalmente, a numerosi dialetti locali.
Abbigliamento - E’ consigliato un abbigliamento pratico, sportivo e leggero, prediligendo i capi in fibre naturali. Raccomandiamo però di munirsi di qualche capo di lana e di una giacca a vento per la sera, quando l’escursione termica è maggiore. Per i safari è bene munirsi di scarpe comode senza tacco o scarponcini chiusi, un copricapo e occhiali da sole. Non dimenticare un costume da bagno, poiché molti dei campi e lodge dispongono di piscina.
Valuta - L’unità monetaria è il Dollaro Namibiano (NAD), il cui cambio è 1 Euro = 9,6 NAD, circa. Per il valore aggiornato vedere il sito dell’Ufficio Italiano Cambi. Gli Euro sono facilmente cambiabili così come è accettata la maggior parte delle carte di credito internazionali. E’ comunque sempre consigliabile munirsi di Dollari americani, che sono ben accettati ovunque.
Clima - La Namibia presenta un clima moderato e piacevole per tutto l’arco dell’anno. A causa della sua posizione geografica a cavallo del Tropico del Capricorno, dell’altezza media a cui si trova il paese (circa 1.200 m.) e dell’ambiente arido, si verifica un certa escursione termica fra giorno e notte e fra estate e inverno. Le piogge sono scarse e concentrate nei mesi di gennaio - marzo. I mesi più adatti per un viaggio sono quindi quelli fra aprile e novembre. L’inverno australe (luglio-agosto) presenta un clima secco e sempre soleggiato con una notevole escursione termica tra giorno e notte (5°/25° gradi).
Comunicazione obbligatoria ai sensi dell’art. 16 della legge 3 agosto 1998 n. 269:
“La legge italiana punisce con la pena della reclusione i reati inerenti alla prostituzione o alla pornografia minorile, anche se gli stessi sono commessi all’estero.”
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Per accedere a tutti i Parchi Nazionali della Namibia si deve essere in possesso del relativo permesso, che di norma viene rilasciato all’entrata, e pagare il diritto di accesso, sia per le persone, sia per la vettura; gli importi variano da parco a parco.
- Parco Etosha: da tener presente che il Parco chiude 1 ora prima del tramonto ed i Rest Camp al suo interno chiudono al tramonto.
- Namib Naukluft Park (sulla costa tra Swakopmund e Luderitz e zona di Sossusvlei): l’accesso, senza permesso, è consentito unicamente transitando le strade C28, che collega Swakopmund e Windhoek, e C14, che collega Swakopmund e Malhahohe via Solitarie.
- Valle della Luna, Oasi di Goanikontes e Piana delle Welwitschia (nei pressi di Swakopmund in direzione Usakos): il permesso che viene rilasciato agli uffici MET di Swakopmund e Windhoek e da parecchi distributori di benzina di Swakopmund. Anche se non esiste una vera e propria entrata, si può incorrere nei controlli che vengono effettuati dalle auto della Polizia locale.
- Vogelfenderberg e Roikoop Park (nei pressi di Swakopmund): il permesso che viene rilasciato agli uffici MET di Swakopmund e Windhoek e da parecchi distributori di benzina di Swakopmund.
- Skeleton Coast Park (costa nord dalla Mile 108 al confine angolano): l’accesso è consentito solo nell’area sud (fino a Terrace Bay) con entrata entro le ore 15.00. La zona nord è accessibile solo via aerea e solo dagli Operatori Turistici autorizzati.
- Waterberg Plateau (nei pressi di Otjiwarongo): è visitabile unicamente con il safari organizzato dal parco e, data la scarsità di mezzi disponibili, si consiglia di prenotarlo preventivamente tramite il nostro ufficio corrispondente.
- Diamond Restricted Area (nei pressi di Luderitz): è visitabile unicamente prenotando escursioni organizzate dagli Operatori Turistici locali.
Tutti i Parchi rispettano orari di apertura e chiusura che variano secondo le stagioni (in genere dall’alba al tramonto). Si consiglia comunque di informarsi preventivamente presso il nostro ufficio corrispondente o l’albergo/lodge dove si sta soggiornando.
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Innanzitutto ricordarsi che si guida a sinistra. Noi italiani, abituati a guidare sulla destra, istintivamente siamo portati a viaggiare troppo vicini al bordo sinistro della carreggiata, rischiando di uscire dalla strada. Le cinture di sicurezza sono obbligatorie sia per il conducente sia per i passeggeri. Le ottime condizioni delle strade e lo scarso traffico possono invitare alla velocità; per favore rispettare i limiti di 120 Km/h sulle strade principali e asfaltate e di 60 km/h nelle aree abitate. Fare attenzione ai pedoni che spesso camminano ai bordi delle strade principali. Evitare di guidare nelle ore crepuscolari e notturne. Fare attenzione agli animali che attraversano le strade. Fare attenzione ai punti di rifornimento carburante, sono scarsi, soprattutto nelle aree remote; prima di una lunga tappa è consigliabile partire col serbatoio pieno. Cercare di seguire la strada programmata.
Strade sterrate - Sulle strade sterrate non superare gli 80 km/h per i seguenti motivi: debole aderenza degli pneumatici con il fondo stradale, le strade sterrate tendono ad incurvarsi dal centro verso i lati aumentando il rischio di ribaltamento. Ridurre la velocità di almeno un terzo prima delle curve e nelle discese (ricordare la scarsa aderenza e la sagoma delle strade). Particolare attenzione va riservata durante l’attraversamento del Gamsberg Pass e la discesa verso il Kuiseb Canyon. Evitare di frenare bruscamente. Evitare i sorpassi o prestare la massima attenzione. Rallentare prima del valico di un dosso, quando non si può vedere com’è la strada al di là dello stesso. Rallentare all’avvicinarsi di fiumi o letti di fiumi: su queste strade non ci sono ponti ed è difficile valutare il grado di erosione. Le forature sono all’ordine del giorno; prima di partire controllare lo stato delle gomme e la pressione.
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